Aldo scrive una serie di altri brani, ma la svolta alla sua carriera avviene con l'incontro di Detto mariano, Ricky Gianco e Adriano Celentano che, dopo qualche perplessià, lo inserisce nel Clan con il nome di Don Backy.
Nel 1967 è al Festival di Sanremo in coppia con Johnny Dorelli con una delle sue canzoni più celebri, L'immensità, ripresa subito da Mina, da Milva e dai Negramaro, da Francesco Renga e - in Spagna e paesi latini - da Mónica Naranjo. Segue il grande trionfo con Poesia, nell'estate dello stesso anno. Sempre in quell'anno escono due film, I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e Banditi a Milano di Carlo Lizzani, e il libro Io che miro il tondo, pubblicato da Feltrinelli.
Il cantautore toscano nel 1968 avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo in coppia con Milva con il suo brano Canzone, ma Ornella Vanoni si è infatuata di Casa bianca e la pretende per il festival. Don Backy non può però accontentarla, perché il regolamento di allora vietava a un compositore di presentare più di un brano. Il Clan trova l'escomotage di presentare Casa bianca facendola firmare da un prestanome - tale Eligio La Valle - che accetta dietro compenso.
Per questa ragione e per dissidi precedenti Don Backy rompe improvvisamente con il CLAN. Celentano gli impedisce, allora, di partecipare come cantante al Festival. La sua Canzone sarà interpretata proprio da Celentano che la canterà stonando e fingendo di dimenticarsi le parole. Nonostante ciò la canzone arriva terza. Casa bianca si classifica seconda.
L'anno successivo Don Backy partecipa a Sanremo con Un sorriso, in coppia con Milva, che vince la prima serata e si classifica terza riscuotendo un buon successo di vendite, che continua negli anni successivi con Cronaca nel 1970 e con Bianchi cristalli sereni.
Nel 1971 Don Backy propone a Mina Sognando, storia di un disagio mentale, che riscuote un grande successo nel 1976. La cantante inserisce in un 45 giri un altro brano di Don Backy, Nuda, che la radio censura per il testo. Nel 1981 la sua Importa niente diventa la sigla di Domenica In di quell'anno.
La carriera di Don Backy prosegue quindi tra cinema (con Gian Luigi Polidoro per Satyricon e con Lizzani per Barbagia), teatro, fumetti e libri (interessanti i nuovi Questa è la storia... (1955/1969) e Storia di altre storie... (1970/1980), contenenti più di 1600 tra foto, documenti, lettere, minute di canzoni e altro materiale interessantissimo per chi vuole avere l'immagine esatta di un periodo storico formidabile.
Rif:
https://it.wikipedia.org/wiki/Don_Backy