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BIBLIOGRAFIA
Piero Morando
Piero Morando
 
LIBRI
AAVV, Mondo Popolare in Lombardia – La grande guerra. Operai e contadini lombardi nel primo conflitto mondiale. Silvana Editore 1980

Nuto Revelli, Il mondo dei vinti , Torino, Einaudi, 1977

G. Procacci, Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra, Editori Riuniti 1993

Bruna Bianchi, La follia e la fuga - I disobbedienti nella grande guerra, Bulzoni 2001
Da Internet, “Donne contro la guerra. Donne per la pace” a cura di Elda Guerra, Elena Musiani, Fiorenza Tarozzi (archivio di storia delle donne)
BRANI MUSICALI

O Gorizia

Canto anonimo che parla della battaglia di Gorizia che ebbe luogo tra il 9 e il 10 agosto del 1916 e fu un grande massacro dove morirono 52.000 italiani e 41.000 austriaci.

Questo canto dolente nato nelle trincee della Prima Guerra mondiale e oggi conosciutissimo, fu cancellato per decenni. Alla sua riapparizione ufficiale al Festival di Spoleto del 1964, nello spettacolo "Bella ciao", provocò uno scandalo enorme e tutti gli artisti furono denunciati per "Vilipendio allo Stato ed alla Patria" da due ufficiali presenti in sala.

Fuoco e mitragliatrici

Raccolto da Roberto Leidy ad Alfonsine da reduci della prima Guerra Mondiale, il canto è anonimo.
Fu scritto probabilmente tra il 16/12/1915 (episodio della "Trincea dei raggi" o "dei razzi", che gli eroici fanti della Brigata Sassari riuscirono a conquistare con un assalto alla baionetta), ed il 29/3/1916 (quinta battaglia dell'Isonzo). Alle pendici di Monte San Michele era allora situato un trincerone italiano, che verso valle andava al bosco Cappuccio (qui chiamato "monte Cappuccio").

La melodia del canto, di cui sono state raccolte versioni più esplicitamente protestatarie, è quella di una canzonetta napoletana di Libero Bovio ed Ernesto De Curtis, pubblicata nel 1913 col titolo di Sona chitarra.

Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975

da il deposito.org

Ninna nanna della guerra

Il testo č una poesia  scritta da Trilussa nel 1914, la melodia č anonima.
La canzone veniva cantata dai sodati nelle trincee.
E'stata interpretata  da Edmonda Aldini per Cantacronache, da I Gufi, e da Maria Monti.

La tradotta che parte da Novara

Canto anonimo sulla prima guerra mondiale, riproposto nel repertorio di Giovanna Daffini.
La sua origine è piuttosto incerta e, probabilmente, la canzone è stata scritta a guerra finita.
Racconta della tradotta che da Novara andava al Montesanto, un'altura nei pressi di Gorizia conquistata con la Battaglia dell'Isonzo nell'estate del 1917. Si ispira evidentemente alla più famosa "Tradotta da Torino", che racconta del disperato arrivo nel campo di guerra dei ragazzi della classe 1899.

Stelutis alpini

Parole e musica di Arturo Zardini

I Rossoprofondo hanno scelto la versione, in italiano, di Francesco De Gregori pubblicata nell'album "Prendere e lasciare" del 1996.
L'esecuzione del brano da parte di De Gregori ha suscitato e suscita forti polemiche da parte dei friulani che la considerano quasi un affronto.

Rosso su verde

La versione in inglese del folk-singer Allan Taylor del 2009 :“Red on Green” dall’album "Leaving at dawn" (Stockfish records), viene storicizzata da Massimo Bubola e cantata come una canzone della Grande Guerra.
Bubola l'ha inserita nell'album "Il testamento del capitano" del 2014.
E' entrata nel repertorio dei cori che cantano le canzoni della guerra.

Ero povero ma disertore

Questo canto anonimo proviene forse dal Trentino, allora sotto dominazione asburgica. Assai diffuso, fu cantato durante la prima guerra mondiale e, con un testo lievemente modificato, durante la Resistenza.
Vi sono un paio di edizioni discografiche: una versione partigiana che faceva parte dello spettacolo di Dario Fo "Ci Ragiono e Canto n.2" e in "Il Povero Soldato 2" nell'esecuzione di Fausto Amodei, Sandra Mantovani e Michele Straniero.

Prendi il fucile e gettalo per terra

La canzone, popolare, era un parodia del canto "Gran Dio del ciel, se fossi una rondinella".
Trasformata nel testo, esprimeva il desiderio di pace dei soldati nelle trincee.

Addio padre e madre addio

Canto anonimo della Prima Guerra mondiale. Ne esistono diverse versioni, una di te è stata dedicata alla Resistenza. Cambiano le parole, la melodia è sempre la stessa. La versione sulla Prima Guerra resta comunque la più famosa.

La guerra di Piero

Testo di Fabrizio De André, musica di Frabrizio De Andrè e Vittorio Centenaro.

La guerra di Piero, una delle canzoni tra le più famose di Fabrizio De André, parla del tema della guerra. De Andrè ricava la sua ispirazione dalla figura dello zio Francesco. Il ricordo del suo ritorno dal campo di concentramento, i suoi racconti, il resto della vita trascorsa alla deriva, segnarono profondamente la sensibilità di Fabrizio, che in più occasioni si ricorderà di lui.

La guerra di Piero venne incisa a Roma tra il 18 e il 25 luglio 1964 presso gli studi Dirmaphon.

Tapum Tapum

Ta-pum era il caratteristico rumore che i soldati italiani sentivano stando in trincea quando i tiratori austriaci sparavano con il loro fucile Mannlicher M95. Infatti gli spari partivano da lontano e prima veniva sentito il rumore dell'arrivo del proiettile, "TA" e successivamente il suono della detonazione, "PUM".
L'attribuzione della paternità della canzone è tuttora irrisolta. Alcuni l'attribuiscono ai minatori che lavoravano al traforo della galleria del San Gottardo, mentre altri l'attribuiscono a Nino Piccinelli di Chiari che l'avrebbe scritta la notte prima di un assalto.
Il successo di questa canzone è dimostrato anche dalle numerose varianti e interpretazioni succedutesi negli anni.

E più non canto

Canto popolare antimilitarista e di monda, diffuso in tutto il Nord e Centro Italia.

Spettacoli
Piazza Fontana
Dalle belle città
Ninetta mia
crepare di maggio
All'assalto cantando
 
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Autori, Poeti e Musicologi