Canto anonimo della Prima Guerra mondiale. Ne esistono diverse versioni, una di te è stata dedicata alla Resistenza. Cambiano le parole, la melodia è sempre la stessa. La versione sulla Prima Guerra resta comunque la più famosa.
Addio padre e madre addio,
che per la guerra mi tocca di partir,
ma che fu triste il mio destino,
che per l'Italia mi tocca morir.
Appena giunto al mio reggimento
subito l'ordine mi vedo arrivar,
si dà l'assalto la baionetta in canna,
addirittura un macello diventò.
E fui ferito, ma una palla al petto,
e i miei compagni li vedo a fuggir
ed io per terra rimasi costretto
quel brutto chiodo lo vedo a venir.
"Fermati o chiodo, che sto per morire,
pensa a una moglie che piange per me",
ma quell'infame col cuore crudele
col suo pugnale morire mi fé.
Voi mamme che soffrite così tanto,
per allevare la bella gioventù,
più non vi restano che lacrime e pianto
pei vostri figli che muore laggiù.
Sian maledetti quei giovani studenti
che hanno studiato e la guerra voluto,
e hanno gettato l'Italia nel lutto,
che per cento anni dolor sentirà
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